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Palude di Ostiglia

Riserva naturale Palude di Ostiglia

“La vita che scorre tra chiari d’acqua e canne”

La Riserva naturale Palude di Ostiglia rappresenta un raro esempio di palude pensile, l’ultima testimonianza delle Valli Grandi Veronesi, un vastissimo sistema palustre – oltre 30.000 ettari – la cui bonifica, iniziata attorno al 1850, si è conclusa solo negli anni ’70 de secolo scorso.
 
L’area protetta, istituita nel 1984, si estende su 120 ettari nel comune di Ostiglia al confine con il Veneto; ospita 175 specie di uccelli, oltre ad alcuni habitat di particolare pregio e rarità che ne hanno determinato riconoscimenti a livello europeo (la Riserva infatti fa parte della rete ecologica europea denominata Natura 2000) e mondiale (la Palude di Ostiglia costituisce una delle 51 Zone  umide di importanza internazionale presenti in Italia).
 
Per la sua importanza dal punto di vista avifaunistico la Palude di Ostiglia fa parte della rete delle Oasi della Lega Italiana Protezione Uccelli (LIPU).
 
Tra le specie animali di maggior pregio si rammentano la rana di Lataste, una rana rossa che vive esclusivamente nella Pianura padana, il tarabuso e l’airone rosso (due rari aironi di canneto), oltre al falco di palude, alla lucertola vivipara e alla testuggine di palude.
 
All’interno  dell’area  protetta è presente un comodo percorso inerbito che collega il centro visite ai punti di osservazione. L’accesso alla riserva è libero e consentito in tutti i periodi dell’anno a piedi o in bicicletta. Da segnalare la presenza di un operatore LIPU a disposizione dei visitatori, oltre a un ricco programma di educazione ambientale che da oltre un decennio coinvolge le scuole dell’Oltrepò Mantovano sui temi della conoscenza della natura e della sostenibilità degli stili di vita.
 
La Palude di Ostiglia è collegata alle aree protette del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano attraverso la Ciclovia dei Parchi, essa inoltre giace lungo la Via Claudia Augusta – un percorso ciclabile che ripercorre il tracciato dell’antica strada imperiale che collegava il fiume Danubio al Po – e l’Itinerario ciclabile dell’Oltrepò Mantovano n.9.



Informazioni

Ente gestore: Parco del Mincio

Anno di istituzione: 1984

Superficie: 123 ettari

Status di protezione: Riserva naturale regionale, Zona Speciale di Conservazione, Zona di Protezione Speciale, Zona umida di importanza internazionale, Oasi LIPU

Parco del Mincio T 0376 391550

Responsabile Oasi LIPU T 338 1271898

Sito web: www.parcodelmincio.it


Riserva naturale Palude di Ostiglia

LE MIGLIORI ESPERIENZE NATURALI E CULTURALI
che vivrete visitando la riserva naturale Palude di Ostiglia

Riserva naturale Paludi di Ostiglia
  1. Scoprire il mondo delle “valli”, ambienti che fino al secolo scorso occupavano una vastissima area tra Ostiglia e il Veneto, che le bonifiche hanno fatto scomparire. Muoversi all’interno di habitat naturali insoliti e ricchissimi di vita come il canneto, il cariceto e il bosco di ontano.
  2. Vedere e ascoltare animali rari e preziosi appostandosi nei punti di osservazione e muovendosi con cautela lungo i percorsi.
  3. Osservare la conca del Trevenzuolo, un “ascensore d’acqua” che consente alle imbarcazioni in navigazione lungo il canale Mantova-Adriatico di superare un dislivello di ben 4 m di altezza.


Cosa accade in palude nel corso delle stagioni?

PRIMAVERA

  • Tra le giovani canne occhieggiano i fiori gialli della calta e quelli bianchi del campanellino
  • Tornano dall’Africa gli uccelli migratori e gli aironi rossi ripopolano la garzaia
  • Ovunque nel canneto si odono i canti della cannaiola e del cannareccione
  • Va in scena lo spettacolo dei voli di corteggiamento del falco di palude
  • La testuggine di palude si scalda al sole

ESTATE

  • Spuntano i fiori dell’ibisco di palude e della ninfea bianca
  • Risuonano i canti della cannaiola, del cannareccione e porciglione
  • La testuggine di palude si scalda al sole

AUTUNNO

  • La palude è silenziosa. Molti specchi d’acqua sono ricoperti di “erba pesce”
  • La cannaiola e il cannareccione sono migrati, ma è tornato il misterioso tarabuso
  • Decine di aironi bianchi e garzette si riuniscono al tramonto sui pioppi
  • Centinaia di anatre volteggiano in cielo o nuotano nel Busatello

INVERNO

  • La palude è silenziosa, le acque ghiacciate e le canne secche
  • Decine di aironi bianchi, garzette e cormorani si riuniscono al tramonto sui pioppi
  • Centinaia di anatre volteggiano in cielo o nuotano nel Busatello
  • Già a febbraio si ode il canto della rana di Lataste
Paludi Ostiglia