Garmin InternationalParco Golenale del GruccioneSituato nel comune di Sermide, nell’estrema propaggine sud-orientale della Lombardia, il Parco deve il proprio nome alla presenza di una nutrita colonia di Gruccioni, uccelli dalla splendida livrea che solo negli ultimi anni hanno iniziato a nidificare regolarmente lungo il corso del Po.
L’area protetta si estende su una superficie di 388 ettari costituiti in gran parte da ambienti golenali e da vaste isole fluviali (come l’Isola Schiavi e l’Isola Bianchi). Al suo interno è riscontrabile il tipico assetto paesaggistico del medio corso del Po, costituito da centri abitati addossati all’argine maestro, attracchi fluviali, estesi pioppeti, cave abbandonate dove processi spontanei di rinaturalizzazione hanno portato alla formazione di saliceti, lanche, vasti sabbioni, nonché seminativi posti all’interno di una golena chiusa.
Proprio in corrispondenza di una cava abbandonata si trova l’Oasi naturalistica “Digagnola”, un’area attrezzata per l’osservazione della natura, liberamente fruibile, con un percorso ciclo-pedonale ad anello della lunghezza di circa un chilometro.
Nei pressi dell’abitato di Sermide sorge a picco sul Po l’edificio della “Teleferica”, un singolare esempio di archeologia industriale recuperato come Centro di educazione ambientale del Sistema Parchi dell’Oltrepò mantovano. A due passi dalla “Teleferica” troviamo l’attracco turistico e le aree attrezzate dell’Associazione Nautica Sermidese.
Di notevole rilievo, nella frazione di Moglia, sono gli impianti idrovori delle bonifiche dell’Agro Mantovano-Reggiano e di Revere (oggi riunite nell’unico Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po) risalenti all’inizio del Novecento, che recapitano nel “grande fiume” buona parte delle acque dell’Oltrepò mantovano. Parte da qui un anello ciclabile su sfondo sterrato della lunghezza di 15 chilometri, che si snoda sugli argini del canale emissario dell’Agro Mantovano-Reggiano e della Fossalta Superiore.
Tel. 0386 967029/000 (Ufficio Ambiente Comune di Sermide)
www.comune.sermide.mn.itDarkCyanParco Golenale del GruccioneSituato nel comune di Sermide, nell’estrema propaggine sud-orientale della Lombardia, il Parco deve il proprio nome alla presenza di una nutrita colonia di Gruccioni, uccelli dalla splendida livrea che solo negli ultimi anni hanno iniziato a nidificare regolarmente lungo il corso del Po.
L’area protetta si estende su una superficie di 388 ettari costituiti in gran parte da ambienti golenali e da vaste isole fluviali (come l’Isola Schiavi e l’Isola Bianchi). Al suo interno è riscontrabile il tipico assetto paesaggistico del medio corso del Po, costituito da centri abitati addossati all’argine maestro, attracchi fluviali, estesi pioppeti, cave abbandonate dove processi spontanei di rinaturalizzazione hanno portato alla formazione di saliceti, lanche, vasti sabbioni, nonché seminativi posti all’interno di una golena chiusa.
Proprio in corrispondenza di una cava abbandonata si trova l’Oasi naturalistica “Digagnola”, un’area attrezzata per l’osservazione della natura, liberamente fruibile, con un percorso ciclo-pedonale ad anello della lunghezza di circa un chilometro.
Nei pressi dell’abitato di Sermide sorge a picco sul Po l’edificio della “Teleferica”, un singolare esempio di archeologia industriale recuperato come Centro di educazione ambientale del Sistema Parchi dell’Oltrepò mantovano. A due passi dalla “Teleferica” troviamo l’attracco turistico e le aree attrezzate dell’Associazione Nautica Sermidese.
Di notevole rilievo, nella frazione di Moglia, sono gli impianti idrovori delle bonifiche dell’Agro Mantovano-Reggiano e di Revere (oggi riunite nell’unico Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po) risalenti all’inizio del Novecento, che recapitano nel “grande fiume” buona parte delle acque dell’Oltrepò mantovano. Parte da qui un anello ciclabile su sfondo sterrato della lunghezza di 15 chilometri, che si snoda sugli argini del canale emissario dell’Agro Mantovano-Reggiano e della Fossalta Superiore.
Tel. 0386 967029/000 (Ufficio Ambiente Comune di Sermide)
www.comune.sermide.mn.itDarkCyanParco Golenale del GruccioneSituato nel comune di Sermide, nell’estrema propaggine sud-orientale della Lombardia, il Parco deve il proprio nome alla presenza di una nutrita colonia di Gruccioni, uccelli dalla splendida livrea che solo negli ultimi anni hanno iniziato a nidificare regolarmente lungo il corso del Po.
L’area protetta si estende su una superficie di 388 ettari costituiti in gran parte da ambienti golenali e da vaste isole fluviali (come l’Isola Schiavi e l’Isola Bianchi). Al suo interno è riscontrabile il tipico assetto paesaggistico del medio corso del Po, costituito da centri abitati addossati all’argine maestro, attracchi fluviali, estesi pioppeti, cave abbandonate dove processi spontanei di rinaturalizzazione hanno portato alla formazione di saliceti, lanche, vasti sabbioni, nonché seminativi posti all’interno di una golena chiusa.
Proprio in corrispondenza di una cava abbandonata si trova l’Oasi naturalistica “Digagnola”, un’area attrezzata per l’osservazione della natura, liberamente fruibile, con un percorso ciclo-pedonale ad anello della lunghezza di circa un chilometro.
Nei pressi dell’abitato di Sermide sorge a picco sul Po l’edificio della “Teleferica”, un singolare esempio di archeologia industriale recuperato come Centro di educazione ambientale del Sistema Parchi dell’Oltrepò mantovano. A due passi dalla “Teleferica” troviamo l’attracco turistico e le aree attrezzate dell’Associazione Nautica Sermidese.
Di notevole rilievo, nella frazione di Moglia, sono gli impianti idrovori delle bonifiche dell’Agro Mantovano-Reggiano e di Revere (oggi riunite nell’unico Consorzio Terre dei Gonzaga in Destra Po) risalenti all’inizio del Novecento, che recapitano nel “grande fiume” buona parte delle acque dell’Oltrepò mantovano. Parte da qui un anello ciclabile su sfondo sterrato della lunghezza di 15 chilometri, che si snoda sugli argini del canale emissario dell’Agro Mantovano-Reggiano e della Fossalta Superiore.
Tel. 0386 967029/000 (Ufficio Ambiente Comune di Sermide)
www.comune.sermide.mn.itDarkCyanParco Golene Foce SecchiaIl Parco Golene Foce Secchia racchiude il tratto terminale del Secchia fino alla confluenza in Po. Qui l’affluente appenninico scorre con andamento sinuoso, incassato in argini di notevole altezza che lasciano spazio a golene di dimensioni assai più contenute di quelle del Po.
Esteso per oltre 1.100 ettari, il parco interessa i territori dei comuni di Quistello, Quingentole, San Benedetto Po e Moglia, e racchiude sistemi agricoli e ambienti naturali fluviali, collegati da una diffusa rete di strade interpoderali che si irradiano a partire dagli argini maestri. Più ancora che per le aree agricole e naturali, l’area protetta si caratterizza per la morfologia del territorio dominata dai fitti meandri del fiume e per la presenza di imponenti manufatti idraulici che testimoniano la millenaria opera di governo delle acque da parte delle genti dell’Oltrepò. A tal proposito sono di notevole interesse gli impianti idrovori delle Mondine e di San Siro, nonché la botte sifone con cui il canale dell’Agro Mantovano-Reggiano sottopassa il Secchia recapitando in Po le acque del Sinistra Secchia presso l’impianto idrovoro di Moglia di Sermide.
Il parco si presta particolarmente alla fruizione ciclistica per la presenza di un percorso panoramico ad anello che si sviluppa interamente sulla sommità arginale, che conduce nelle vicinanze di centri abitati con rilevanti emergenze storiche (Abbazia del Polirone, Pieve matildica di San Fiorentino, Museo Gorni a Nuvolato etc.) e che si collega ai circuiti ciclabili locali di San Benedetto Po e del “Museo lineare delle bonifiche” nel comune di Moglia.
Tel. 0376 627201/52 (Comune di Quistello)DarkCyanParco San ColombanoIl Parco San Colombano si estende su una superficie di circa 730 ettari ricadenti interamente nel comune di Suzzara, nella golena prospiciente gli abitati di Riva e Tabellano. L’area ospita pioppeti, vasti boschi ripariali realizzati dal Comune di Suzzara a partire dal 2000, coltivi, saliceti spontanei, sabbioni e zone umide coincidenti con vecchie cave di argilla e “bugni” (caratteristiche depressioni del terreno formate dal moto vorticoso delle acque in occasione della rotta di un argine).
La fauna è costituita dalle specie tipiche degli ambienti golenali e delle formazioni boschive ad essi associate. Tra gli uccelli ricordiamo i picchi rosso e verde, lo sparviere, il lodolaio, la cinciarella, lo scricciolo, la garzetta e la nitticora; tra i rettili, la natrice dal collare e il biacco; tra gli anfibi, la rana verde, la raganella e i tritoni comune e crestato.
La zona nel 1702 fu teatro della sanguinosa battaglia di Luzzara per la successione al trono di Spagna. Oggi, in corrispondenza della chiesa dell’antico villaggio di Riva, dedicata al santo irlandese Colombano, sorge il Memoriale della Riconciliazione, un monumento megalitico che richiama la tradizione degli stones circles dell’Irlanda preceltica.
Nel parco sono inoltre presenti un attracco fluviale pubblico e uno privato, un ampio parcheggio, un punto di ristoro, un’area verde a fruizione libera da cui parte una rete di percorsi ciclo-pedonali, che consentono di scoprire le aree a maggiore vocazione naturalistica.
L’accesso è libero e consentito in tutti i periodi dell’anno compatibilmente con i livelli del fiume.
Tel. 0376 513248/201 (Ufficio Ambiente Comune di Suzzara)
www.parcosancolombano.itDarkCyanParco San lorenzoIstituito nel 1990, il Parco di San Lorenzo è la prima esperienza provinciale di Parco Locale di Interesse Comunale, una tipologia di area protetta istituita “dal basso” per volere delle popolazioni locali che lo intesero come “luogo della storia e della natura padana”.
Interamente ricadente all’interno del comune di Pegognaga, il Parco si sviluppa attorno a tre specchi d’acqua originati da attività di escavazione di argilla proseguite sino agli anni ‘70. Nell’area protetta, che si estende su una superficie complessiva di 54 ettari, 37 sono destinati a parco pubblico e 10 adibiti ad area naturale (Oasi Falconiera), mentre nella parte restante è presente un'area archeologica di età romana al centro della quale è insediata la Pieve matildica di San Lorenzo.
La presenza dei chiari d’acqua adeguatamente rinaturalizzati, in pochi anni ha richiamato ben 180 specie di uccelli tra cui svassi maggiori, numerosi anatidi e, soprattutto, ardeidi che qui formano una delle garzaie più importanti della provincia di Mantova.
Il parco dispone di un centro visite, capanni di osservazione, diverse tipologie di percorsi, aree di sosta e parcheggi.
L’accesso all’area adibita a parco urbano è libero e consentito in tutti i periodi dell’anno a piedi e in bicicletta, mentre quello all’Oasi Falconiera è rigidamente regolamentato; si consiglia pertanto di contattare preventivamente l’ente gestore.
Tel. 0376 5546220 (Ufficio Ambiente Comune di Pegognaga)
www.parks.it/parco.san.lorenzo/DarkCyanRiserva Naturale Isola BoschinaL’Isola Boschina, posta nell’alveo del Po tra Ostiglia e Revere, si estende su una superficie di 37 ettari e fa parte della rete ecologica europea Natura 2000. Si tratta dell’unica isola del Po la cui presenza è accertata dalla seconda metà del XVII secolo e che risulta stabilmente abitata fino alla seconda metà del Novecento.
L’istituzione della riserva naturale avvenne per tutelare i lembi di bosco planiziale presenti al suo interno, minacciati dalla progressiva espansione della pioppicoltura. Oltre al bosco planiziale sono presenti rimboschimenti realizzati a partire dagli anni ’90, fasce di saliceto, un pioppeto dimostrativo che raggruppa i 20 cloni maggiormente utilizzati nella pioppicoltura padana; nei periodi di magra del fiume, inoltre, emergono vasti sabbioni.
La fauna è prevalentemente costituita da uccelli di ambiente forestale e fluviale come il nibbio bruno, lo sparviere, i picchi rosso e bruno e il corriere piccolo.
Sull’isola sorge un interessante nucleo edilizio ottocentesco, sottoposto a vincolo architettonico, costituito da una villa e da un fabbricato rurale. La villa, recentemente restaurata, diverrà la sede di un Centro Studi della flora spontanea, un laboratorio applicativo dei percorsi espositivi del Museo della Farmacopea di Ostiglia e del Museo del Po di Revere.
L’accesso alla riserva, a piedi o in bicicletta, è libero per tutto il tempo dell’anno, ma condizionato dai livelli del fiume: nei periodi di magra l’isola è raggiungibile a piedi, altrimenti esclusivamente in barca. Al suo interno è presente un comodo itinerario autoguidato costituito da pannelli informativi che accompagnano il visitatore alla conoscenza del patrimonio naturalistico dell’area protetta.
Tel. 0376 457321/26 (ERSAF-Regione Lombardia)
www.parks.it/riserva.isola.boschina/, www.forestedilombardia.itDarkCyanRiserva Naturale Isola BosconePosta sulle rive del Po, alle spalle dell’abitato di Carbonara, l’Isola Boscone racchiude il secondo bosco naturale della Provincia di Mantova, un elemento particolarmente rilevante in una regione come la Lombardia nella quale i boschi di pianura coprono appena il 3,5% del territorio.
Istituita nel 1984, la riserva naturale si estende su una superficie di 130 ettari, fa parte della rete ecologica europea Natura 2000 ed è riconosciuta come Zona umida di importanza internazionale.
Accanto alle formazioni forestali, degni di nota sono tutti gli ambienti che si legano alle dinamiche del fiume: lanche morte e lanche attive fondamentali per l’alimentazione di numerosi animali; pareti sabbiose verticali, ideali siti di nidificazione del gruccione e del topino; gli ambienti effimeri dei “sabbioni”, aree di elezione per specie importanti come il fraticello e il corriere piccolo. Oltre a quelli già citati, tra gli uccelli presenti sull’isola segnaliamo il nibbio bruno, il lodolaio, il gufo comune, i picchi rosso e verde, le nitticore, le garzette, lo scricciolo e la cinciarella. Saldatasi da anni alla terraferma, l’Isola Boscone è facilmente raggiungibile dall’abitato di Carbonara di Po: al suo interno è presente un comodo percorso inerbito che con un’ora di cammino conduce il visitatore alla scoperta degli angoli più suggestivi della riserva.
L’accesso, a piedi o in bicicletta, è libero e consentito durante tutto l’anno compatibilmente con i livelli del fiume.
Tel. 0386 41549 (Comune di Carbonara di Po)
www.isolaboscone.itDarkCyanRiserva Naturale Paludi di OstigliaLa riserva naturale Paludi di Ostiglia è la porzione lombarda della più vasta Palude del Busatello, un singolare esempio di zona umida pensile, ultima testimonianza del vastissimo sistema palustre delle Valli Grandi Veronesi la cui bonifica, iniziata attorno al 1850, si è conclusa verso il 1970.
L’area protetta, istituita nel 1984, si estende per 120 ettari nel comune di Ostiglia al confine con il Veneto; ospita 175 specie di uccelli, oltre ad alcuni habitat di particolare pregio e rarità che ne hanno determinato riconoscimenti a livello europeo (la riserva infatti fa parte della rete ecologica europea Natura 2000) e mondiale (le Paludi di Ostiglia sono una delle 51 Zone Umide di Importanza Internazionale presenti nel nostro paese).
Tra gli animali presenti ve ne sono alcuni di eccezionale importanza come la rana di Lataste, una rana rossa che vive esclusivamente nella pianura padana, il tarabuso e l’airone rosso (due rari aironi di canneto), il falco di palude, la lucertola vivipara e la testuggine di palude.
All’interno della riserva è presente un comodo percorso inerbito che collega il centro visite ai capanni di osservazione. L’accesso è libero e consentito in tutti i periodi dell’anno a piedi o in bicicletta.
Tel. 0386 302511 (Comune di Ostiglia), tel. 338 1271898 (Responsabile Oasi LIPU)
www.paludidiostiglia.itDarkCyanZPS “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia”La Zona di Protezione Speciale “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia” è suddivisa in quattro grandi comparti territoriali - solo in parte ricadenti nel territorio dell’Oltrepò - e appartiene alla rete ecologica europea Natura 2000. Con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) e antropiche (pioppeti, seminativi, cave di sabbia e argilla, difese idrauliche, attracchi fluviali, insediamenti urbani, infrastrutture civili e industriali) tipiche del medio corso del Po.
Sotto il profilo ambientale il Po con le sue golene costituisce la più grande area a naturalità diffusa del mantovano e, più in generale, della Pianura Padana. La presenza del fiume ha consentito ad ampie porzioni di territorio di sfuggire a quei fenomeni che, al di là degli argini, hanno portato allo smantellamento delle formazioni naturali a favore dell’agricoltura e degli insediamenti umani. Serbatoio di biodiversità e collegamento fondamentale tra i sistemi naturali dell’Adriatico, delle Alpi e degli Appennini, il Po e i suoi affluenti rappresentano il cardine della rete ecologica della Pianura Padana.
Non sorprende quindi la ricchezza faunistica della Zona di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto per quanto riguarda gli uccelli (oltre 200 specie), tra cui il nibbio bruno, il falco pescatore, l’albanella minore, il gruccione, il cormorano, il corriere piccolo, la sterna comune, il fraticello, la beccaccia e il rigogolo. Tra i mammiferi, oltre alla lepre, al capriolo, al riccio, alla donnola e a numerose specie di piccoli roditori, troviamo il tasso e la puzzola; tra gli anfibi e i rettili i tritoni crestato e punteggiato, la rana verde, la raganella e i rospi comune e smeraldino, oltre al ramarro, al biacco e alla natrice. Tra i pesci, infine, il sempre più raro storione, il cefalo, l’anguilla, la cheppia, la carpa e il siluro (una specie danubiana che supera tranquillamente i due metri di lunghezza, che sta creando non pochi problemi all’ittiofauna locale).
Dal punto di visto della viabilità ciclo-pedonale, i tre comparti della ZPS sono tra loro ben collegati tramite i percorsi Eurovelo e la ciclabile del SIPOM. Non esistono invece itinerari interni alle aree, pur essendo presente in alcuni casi un reticolo viario piuttosto sviluppato al servizio delle attività produttive e ricreative che si svolgono in golena.
Tel. 0376 401402/03 (Provincia di Mantova Settore Ambiente)DarkCyanZPS “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia”La Zona di Protezione Speciale “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia” è suddivisa in quattro grandi comparti territoriali - solo in parte ricadenti nel territorio dell’Oltrepò - e appartiene alla rete ecologica europea Natura 2000. Con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) e antropiche (pioppeti, seminativi, cave di sabbia e argilla, difese idrauliche, attracchi fluviali, insediamenti urbani, infrastrutture civili e industriali) tipiche del medio corso del Po.
Sotto il profilo ambientale il Po con le sue golene costituisce la più grande area a naturalità diffusa del mantovano e, più in generale, della Pianura Padana. La presenza del fiume ha consentito ad ampie porzioni di territorio di sfuggire a quei fenomeni che, al di là degli argini, hanno portato allo smantellamento delle formazioni naturali a favore dell’agricoltura e degli insediamenti umani. Serbatoio di biodiversità e collegamento fondamentale tra i sistemi naturali dell’Adriatico, delle Alpi e degli Appennini, il Po e i suoi affluenti rappresentano il cardine della rete ecologica della Pianura Padana.
Non sorprende quindi la ricchezza faunistica della Zona di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto per quanto riguarda gli uccelli (oltre 200 specie), tra cui il nibbio bruno, il falco pescatore, l’albanella minore, il gruccione, il cormorano, il corriere piccolo, la sterna comune, il fraticello, la beccaccia e il rigogolo. Tra i mammiferi, oltre alla lepre, al capriolo, al riccio, alla donnola e a numerose specie di piccoli roditori, troviamo il tasso e la puzzola; tra gli anfibi e i rettili i tritoni crestato e punteggiato, la rana verde, la raganella e i rospi comune e smeraldino, oltre al ramarro, al biacco e alla natrice. Tra i pesci, infine, il sempre più raro storione, il cefalo, l’anguilla, la cheppia, la carpa e il siluro (una specie danubiana che supera tranquillamente i due metri di lunghezza, che sta creando non pochi problemi all’ittiofauna locale).
Dal punto di visto della viabilità ciclo-pedonale, i tre comparti della ZPS sono tra loro ben collegati tramite i percorsi Eurovelo e la ciclabile del SIPOM. Non esistono invece itinerari interni alle aree, pur essendo presente in alcuni casi un reticolo viario piuttosto sviluppato al servizio delle attività produttive e ricreative che si svolgono in golena.
Tel. 0376 401402/03 (Provincia di Mantova Settore Ambiente)DarkCyanZPS “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia”La Zona di Protezione Speciale “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia” è suddivisa in quattro grandi comparti territoriali - solo in parte ricadenti nel territorio dell’Oltrepò - e appartiene alla rete ecologica europea Natura 2000. Con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) e antropiche (pioppeti, seminativi, cave di sabbia e argilla, difese idrauliche, attracchi fluviali, insediamenti urbani, infrastrutture civili e industriali) tipiche del medio corso del Po.
Sotto il profilo ambientale il Po con le sue golene costituisce la più grande area a naturalità diffusa del mantovano e, più in generale, della Pianura Padana. La presenza del fiume ha consentito ad ampie porzioni di territorio di sfuggire a quei fenomeni che, al di là degli argini, hanno portato allo smantellamento delle formazioni naturali a favore dell’agricoltura e degli insediamenti umani. Serbatoio di biodiversità e collegamento fondamentale tra i sistemi naturali dell’Adriatico, delle Alpi e degli Appennini, il Po e i suoi affluenti rappresentano il cardine della rete ecologica della Pianura Padana.
Non sorprende quindi la ricchezza faunistica della Zona di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto per quanto riguarda gli uccelli (oltre 200 specie), tra cui il nibbio bruno, il falco pescatore, l’albanella minore, il gruccione, il cormorano, il corriere piccolo, la sterna comune, il fraticello, la beccaccia e il rigogolo. Tra i mammiferi, oltre alla lepre, al capriolo, al riccio, alla donnola e a numerose specie di piccoli roditori, troviamo il tasso e la puzzola; tra gli anfibi e i rettili i tritoni crestato e punteggiato, la rana verde, la raganella e i rospi comune e smeraldino, oltre al ramarro, al biacco e alla natrice. Tra i pesci, infine, il sempre più raro storione, il cefalo, l’anguilla, la cheppia, la carpa e il siluro (una specie danubiana che supera tranquillamente i due metri di lunghezza, che sta creando non pochi problemi all’ittiofauna locale).
Dal punto di visto della viabilità ciclo-pedonale, i tre comparti della ZPS sono tra loro ben collegati tramite i percorsi Eurovelo e la ciclabile del SIPOM. Non esistono invece itinerari interni alle aree, pur essendo presente in alcuni casi un reticolo viario piuttosto sviluppato al servizio delle attività produttive e ricreative che si svolgono in golena.
Tel. 0376 401402/03 (Provincia di Mantova Settore Ambiente)DarkCyanZPS “Viadana, Portiolo, San Benedetto Po, Ostiglia”La Zona di Protezione Speciale “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia” è suddivisa in quattro grandi comparti territoriali - solo in parte ricadenti nel territorio dell’Oltrepò - e appartiene alla rete ecologica europea Natura 2000. Con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) e antropiche (pioppeti, seminativi, cave di sabbia e argilla, difese idrauliche, attracchi fluviali, insediamenti urbani, infrastrutture civili e industriali) tipiche del medio corso del Po.
Sotto il profilo ambientale il Po con le sue golene costituisce la più grande area a naturalità diffusa del mantovano e, più in generale, della Pianura Padana. La presenza del fiume ha consentito ad ampie porzioni di territorio di sfuggire a quei fenomeni che, al di là degli argini, hanno portato allo smantellamento delle formazioni naturali a favore dell’agricoltura e degli insediamenti umani. Serbatoio di biodiversità e collegamento fondamentale tra i sistemi naturali dell’Adriatico, delle Alpi e degli Appennini, il Po e i suoi affluenti rappresentano il cardine della rete ecologica della Pianura Padana.
Non sorprende quindi la ricchezza faunistica della Zona di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto per quanto riguarda gli uccelli (oltre 200 specie), tra cui il nibbio bruno, il falco pescatore, l’albanella minore, il gruccione, il cormorano, il corriere piccolo, la sterna comune, il fraticello, la beccaccia e il rigogolo. Tra i mammiferi, oltre alla lepre, al capriolo, al riccio, alla donnola e a numerose specie di piccoli roditori, troviamo il tasso e la puzzola; tra gli anfibi e i rettili i tritoni crestato e punteggiato, la rana verde, la raganella e i rospi comune e smeraldino, oltre al ramarro, al biacco e alla natrice. Tra i pesci, infine, il sempre più raro storione, il cefalo, l’anguilla, la cheppia, la carpa e il siluro (una specie danubiana che supera tranquillamente i due metri di lunghezza, che sta creando non pochi problemi all’ittiofauna locale).
Dal punto di visto della viabilità ciclo-pedonale, i tre comparti della ZPS sono tra loro ben collegati tramite i percorsi Eurovelo e la ciclabile del SIPOM. Non esistono invece itinerari interni alle aree, pur essendo presente in alcuni casi un reticolo viario piuttosto sviluppato al servizio delle attività produttive e ricreative che si svolgono in golena.
Tel. 0376 401402/03 (Provincia di Mantova Settore Ambiente)DarkCyanZPS “Viadana,Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia”La Zona di Protezione Speciale “Viadana, Portiolo San Benedetto Po, Ostiglia” è suddivisa in quattro grandi comparti territoriali - solo in parte ricadenti nel territorio dell’Oltrepò - e appartiene alla rete ecologica europea Natura 2000. Con i suoi oltre 7.000 ettari di estensione è la più grande area protetta del Sistema Parchi dell’Oltrepò Mantovano e racchiude tutte le espressioni naturali (acque correnti, sabbioni, lanche, bugni, boschi ripariali) e antropiche (pioppeti, seminativi, cave di sabbia e argilla, difese idrauliche, attracchi fluviali, insediamenti urbani, infrastrutture civili e industriali) tipiche del medio corso del Po.
Sotto il profilo ambientale il Po con le sue golene costituisce la più grande area a naturalità diffusa del mantovano e, più in generale, della Pianura Padana. La presenza del fiume ha consentito ad ampie porzioni di territorio di sfuggire a quei fenomeni che, al di là degli argini, hanno portato allo smantellamento delle formazioni naturali a favore dell’agricoltura e degli insediamenti umani. Serbatoio di biodiversità e collegamento fondamentale tra i sistemi naturali dell’Adriatico, delle Alpi e degli Appennini, il Po e i suoi affluenti rappresentano il cardine della rete ecologica della Pianura Padana.
Non sorprende quindi la ricchezza faunistica della Zona di Protezione Speciale (ZPS), soprattutto per quanto riguarda gli uccelli (oltre 200 specie), tra cui il nibbio bruno, il falco pescatore, l’albanella minore, il gruccione, il cormorano, il corriere piccolo, la sterna comune, il fraticello, la beccaccia e il rigogolo. Tra i mammiferi, oltre alla lepre, al capriolo, al riccio, alla donnola e a numerose specie di piccoli roditori, troviamo il tasso e la puzzola; tra gli anfibi e i rettili i tritoni crestato e punteggiato, la rana verde, la raganella e i rospi comune e smeraldino, oltre al ramarro, al biacco e alla natrice. Tra i pesci, infine, il sempre più raro storione, il cefalo, l’anguilla, la cheppia, la carpa e il siluro (una specie danubiana che supera tranquillamente i due metri di lunghezza, che sta creando non pochi problemi all’ittiofauna locale).
Dal punto di visto della viabilità ciclo-pedonale, i tre comparti della ZPS sono tra loro ben collegati tramite i percorsi Eurovelo e la ciclabile del SIPOM. Non esistono invece itinerari interni alle aree, pur essendo presente in alcuni casi un reticolo viario piuttosto sviluppato al servizio delle attività produttive e ricreative che si svolgono in golena.
Tel. 0376 401402/03 (Provincia di Mantova Settore Ambiente)DarkCyan